Chi Siamo...

Siamo Carla e Marco, originari di Rimini; 5 anni fa siamo venuti per la prima volta in Sicilia su invito di una coppia di amici che aveva acquistato casa a Fontane Bianche e ci siamo perdutamente innamorati di questo angolo di paradiso.

Dal quel momento abbiamo deciso che questo sarebbe stato il luogo in cui trascorrere il nostro futuro e ci siamo messi alla ricerca della nostra casa.
Quest'anno l'abbiamo trovata e, non potendoci trasferire subito per motivi di lavoro, abbiamo deciso di condividerla con altre persone che, come noi, desiderino quiete, bellezze naturali, storiche e paesaggistiche da godere nei momenti di stacco dal lavoro da godersi con la famiglia e gli amici.

Abbiamo chiamato la casa “Villa Amarcord” perché comunque orgogliosi delle nostre origini romagnole, le abbiamo volute portare con noi in questa splendida terra.

Amarcord è senza dubbio...

...il più autobiografico dei film del regista riminese Federico Fellini: il titolo stesso è un'affermazione e una conferma di ciò, "a m'arcord", "mi ricordo" ed è proprio questo che lui ricorda attraverso gli occhi del suo alter ego il suo paese, la sua giovinezza, i suoi amici e tutte le figure che gli giravano attorno.

La vicenda, ambientata dall'inizio della primavera del 1932 all'inizio della primavera del 1933 (riferimento certo visto la corsa della VII edizione della Mille Miglia), in una Rimini onirica ricostruita a Cinecittà, come la ricordava Fellini in sogno, narra la vita nell'antico borgo (o e' borg, come a Rimini conoscono il quartiere di San Giuliano) e dei suoi più o meno particolari abitanti: le feste paesane, le adunate del "sabato fascista", la scuola, i signori di città, i negozianti, il suonatore cieco, la donna procace ma un po' attempata alla ricerca di un marito, il venditore ambulante, il matto, l'avvocato, quella che va con tutti, la tabaccaia dalle forme giunoniche, i professori di liceo, i fascisti, gli antifascisti e il magico conte di Lovignano, ma soprattutto i giovani del paese, adolescenti presi da una prepotente "esplosione sessuale".

Tra questi è messo in particolare risalto il personaggio di Titta Biondi (pseudonimo per Luigi "Titta" Benzi, amico d'infanzia di Fellini) e tutta la sua famiglia: il padre, la madre, il nonno, il fratello e gli zii, di cui uno matto, chiuso in un manicomio. Attraverso le vicende della sua adolescenza, il giovane Titta inizierà un percorso che lo porterà, piano piano, alla maturità.

flat mobile devices

flat mobile devices
Hideo, mobile first template

Una scena dal film

Da sinistra Pupella Maggio, Armando Brancia, Giuseppe Ianigro e Ciccio Ingrassia.

Il ritorno di Fellini in Romagna si celebra dunque attraverso i piccoli accadimenti di una Rimini in pieno trionfalismo fascista tutt'altro che esaltato. Il ventaglio di una vita si apre nella coralità di un'opera degna del miglior Fellini, non a caso premiato con l'Oscar. Grazie alla collaborazione dello scrittore Tonino Guerra, davanti agli occhi dello spettatore sfila una ricchezza tale di volti e luoghi, divertimenti e finezze, malinconie e suggestioni, da far apprezzare il film a tutto il mondo.

Attraverso i toni della commedia venata di malinconia, Amarcord distilla generosamente umori e sensazioni.
Tutto ciò è riconoscibile nel film ma, come sottolinea Mario Del Vecchio, è la sostanza poetica che salta agli occhi.

I protagonisti...

...di Amarcord, e soprattutto le figure di contorno, non solo sono caricature di altrettante persone colte in un particolare momento storico; piuttosto, sono tipi universali, che vanno oltre la dimensione temporale per diventare immortali come, appunto, la poesia.

« Mi sembra che i personaggi di Amarcord, i personaggi di questo piccolo borgo, proprio perché sono così, limitati a quel borgo, e quel borgo è un borgo che io ho conosciuto molto bene, e quei personaggi, inventati o conosciuti, in ogni caso li ho conosciuti o inventati molto bene, diventano improvvisamente non più tuoi, ma anche degli altri »
(Federico Fellini a proposito del successo di Amarcord)

flat mobile devices